Ciao a tutte e a tutti,
eccoci con un nuovo appuntamento a Quintiliani 🚇
Settembre è agli sgoccioli e la vita romana ha ripreso il suo normale corso, con i consueti disagi (es. Metro B1 sostituita da bus per spostare i convogli sulla B e garantire un normale servizio in occasione della Ryder Cup) e le campagne del Messaggero contro i tram, ma anche e soprattutto con le innumerevoli cose da fare e da provare, anche quando vi sembra che in realtà non stia succedendo granché.
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Fall is the new spring
Lo scorso fine settimana a Cinecittà c’è stato Spring Attitude, un’altra occasione buona per pensare all’Impero romano, visto che lo scorso anno i palchi erano disposti all’interno del set dell’Antica Roma. Per questa edizione invece no, con sorpresa di molti.
Eppure, nonostante la maggiore difficoltà nel pensare ad Augusto e Tiberio mentre si ballava con l’ultima hit di Peggy Gou, possiamo dire che è stata la migliore edizione del festival da diverso tempo e per diversi motivi:
rispetto allo scorso anno, l’organizzazione è stata molto più efficiente, il cashless per larghi tratti ha funzionato e ha risolto il tema “file” (anche se è un aspetto che può ancora migliorare) e l’impressione generale che ho avuto è che tutto fosse più a misura di utente, il che a Roma non è assolutamente scontato;
da anni - più o meno da quando si tiene a settembre/ottobre e non più in primavera - Spring Attitude non è più solo un festival di elettronica. Se è vero che in un certo momento storico la musica italiana ha iniziato a tirare di più (e quindi è diventato un investimento più sicuro rispetto al dj incredibile che però ascoltiamo in 100 sfigati), in passato mi era capitato abbastanza spesso di pensare “ma questo che ci azzecca a Spring Attitude?” leggendo le line-up. Già dall’anno scorso, però, la ratio rispetto ai nomi scelti mi sembra più chiara e mai come quest’anno ho avuto la sensazione che sì, una serata con i Verdena e subito dopo gli Acid Arab è la direzione a cui dobbiamo ambire;
ogni volta che vedo due grandi palchi affiancati penso “oddio, no!” ma poi capisco che è una soluzione molto più efficace di quanto si creda: facciamocene una ragione, e speriamo che dal prossimo anno ci sia anche qualche palco in più, con concerti in contemporanea.
Rapidissime pagelle di ciò che ho visto:
Verdena: 5 (questo tour non lo sto capendo);
Acid Arab: 8,5 (li vedrei ogni sera, ammetto di non essere più oggettivo);
Chloé Caillet: 5,5 (non è il mio);
Peggy Gou: 6,5 (e grazie per la Instagram opportunity);
Fuera: 7 (spero facciano sempre meglio);
Lucio Corsi: 8,5 (il migliore della sua generazione);
Tutti Fenomeni: 6 (ci provo sempre, vorrei starci in fissa ma forse non fa per me);
Christian Löffler: 8 (la cosa più Spring Attitude de ‘na vorta del festival);
Moderat: 9 (inarrivabili)
Meg: 7 (la diamo sempre troppo per scontata)
Artisti che non ho visto perché suonavano troppo presto ma voglio vedere quanto prima: BLUEM, Studio Murena, Ibisco.
Artista che voglio l’anno prossimo: Fred Again.
Aggiungo che, in una città normale, tornare da una venue come Cinecittà con la metro sarebbe comodissimo. A causa degli orari scellerati della Metro A non è possibile, ma l’idea che a Cinecittà possa esserci sempre più spazio per eventi di questa portata è affascinante. E così avrei la scusa per tornare più spesso nel quartiere in cui ho abitato nei primi 5 anni della mia vita romana.
✨ Recap di settembre
A parte il concerto di Liberato a Napoli, cose belle che ho fatto questo mese a Roma:
festeggiare a modo mio i 100 anni di Città Giardino fra Ponte Tazio e Dondolo (le celebrazioni ufficiali con Giancane etc. invece sono stati rinviate per condizioni meteo avverse);
tornare al Pierrot Le Fou per un secret show di Luca Ravenna;
andare anche quest’anno a Villa Ada a vedere un concerto (meglio tardi che mai, grazie Galeffi);
(ri)scoprire Certosa, una piccola gemma popolare incastonata lungo la ferrovia fra Pigneto e Tor Pignattara. Un segreto ancora ben custodito, evitate di dirlo troppo in giro;
cenare (bene) da Circoletto, dove finora avevo solo bevuto (bene). Più per uno sfizio abbondante che per una cena a sfondarsi.
due aste del fantacalcio, perché sì.
E cose che avrei voluto fare e invece mi sono perso:
andare all’evento alla Casa Albero di Fregene, organizzato da NERO Editions e Forgotten Architecture;
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tornare al Baronato Quattro Bellezze da quando ha riaperto;
affacciarmi alla Festa del Fatto Quotidiano per interfacciarmi con bolle di umanità diverse da me (e rivedere dal vivo Lundini);
andare a vedere Venditti e De Gregori, Fabri Fibra e Caetano Veloso all’Auditorium;
provare qualche ristorante nuovo, ma dopo i bagordi estivi serve un po’ di spending review.
Cose da fare 👇
Roma Diffusa (28/09-1/10)
Quante volte avreste voluto “riprendervi il centro di Roma” e invece siete rimasti nel quartiere?
Se non siete fra i fortunati che abitano nel centro storico (se lo siete, invitatemi a casa), mentre state leggendo questa newsletter sappiate che è appena iniziata la seconda edizione di Roma Diffusa.
Dopo l’esordio a Trastevere dello scorso anno, per il 2023 il festival organizzato da BLA si prende l’Ansa Barocca, l’area del centro che comprende i Rioni Ponte, Parione e Regola.
Eventi, workshop, performance, esibizioni musicali: tutti ottimi motivi per vivere la zona per cui tutti viviamo a Roma ma che meno ci viviamo di Roma.
E poi, che meraviglioso claim è “Roma città odierna”?!
Bei concerti al Monk (28-29/09)
Il Monk ha deciso di riaprire la stagione con un paio di concerti internazionali di assoluto spessore e attualità: roba da farci illudere che siamo tornati indietro di 10/15 anni in “quel locale incredibile che non posso nominare altrimenti piango, ma quanto era bello”.
Stasera, giovedì 28 settembre, arrivano i bar italia. Post-punk da Londra, erano nella line-up del Primavera Sound, qualcuno li ha definiti la “miglior band londinese del momento”. Direi di non indugiare, per una volta che Roma è sul pezzo.
Domani, venerdì 29 settembre, tornano a Roma dal Perù i Dengue Dengue Dengue, un duo elettronico che dal vivo ho sempre trovato strabiliante. Ci vediamo sotto cassa.
E se invece volete restare in Italia, domenica 1° ottobre ci sono le “Lezioni di Antifascismo senza retorica” di Max Collini degli Offlaga Disco Pax, e la prossima settimana i Calibro 35 per ben due sere (4 e 5 ottobre).
Multi (29/09-1/10)
Ho abitato per tre anni vicino a Piazza Vittorio, e ovviamente hanno inaugurato i suoi giardini dopo i lavori di ammodernamento esattamente un mese dopo che mi sono trasferito a Montesacro. Motivo per cui ci torno non appena possibile, e vorrei tornarci anche questo fine settimana per MULTI, rassegna di cibo e cose a cura di Slow Food e Lucy, la rivista culturale e multimediale diretta da Nicola Lagioia.
Fra la miriade di eventi, dibattiti, workshop che animeranno la piazza più multietnica della città, spero di svegliarmi in tempo domenica mattina per il dibattito “Come raccontare Roma oggi?”.
Un evento a Edicola Erno (2/10)
Edicola Erno non è la classica edicola, e d’altronde il suo nome sta per l’acronimo Edicola Romana Non Ordinaria: riviste, libri e magazine selezionati, ma anche e soprattutto eventi e l’opportunità di fare chiacchiere e conoscere bella gente. Sulla scia del modello di Edicola 518 a Perugia, solo che stiamo in Prati.
Ci sono stato a giugno per il takeover di Siamo Stati Bene, ci torno lunedì per l’uscita di Atlas 2023 di Italia Camp.
Riparte Spaghetti Unplugged (8/10)
Sono di parte, lo organizzo io. Ci vediamo l’8 all’Alcazar (oppure stessa sera andate all’Apollo a Milano, se mi leggete da lì).
Quattro potenziali gite fuori porta 🚗
Se siete già stufi di Roma e volete farvi un giro nel Lazio:
Sagra del tartufo e del cioccolato a Subiaco (RM): abbinamento culinario da inquadrare, ma il borgo è splendido e c’è pure Alex Paletta di Radio Capital a mettere musica [29 e 30/09; 7 e 8/10];
Sagra dell’uva di Marino (RM): con le famose fontane che danno vino [dal 29 settembre al 2 ottobre];
Sagra della patata di Leonessa (RI): me lo descrivono come un evento mitologico, potrei provarlo quest’anno per la prima volta [6,7,8/10];
Sagra del tartufo a Canterano (RM): per mangiare qualsiasi cosa a base di tartufo e, come si dice nelle Puglie, stare in petto a Cristo (7 e 8/10; 14 e 15/10].
Cose da leggere, ascoltare, vedere, etc. 📚🎧
La nuova wave degli alimentari a Roma, raccontata da Gian Mario Bachetti su Alfredo;
poche penne scrivono della Capitale così magnificamente come Stefano Ciavatta: su ArtTribune un suo approfondimento sugli spazi pubblici e sul turismo di massa in questo arcipelago che chiamiamo Roma;
poche penne scrivono di sport in Italia come quelle de L’Ultimo Uomo, che in questi giorni ha compiuto 10 anni e si sta rifacendo il look: sempre più soddisfatto di essere abbonato;
fino a domenica 1° ottobre a Roma (e Guidonia Montecelio, soprattutto) c’è la Ryder Cup, e Il Post spiega perché non è un torneo di golf come gli altri;
Franco126 intervistato nel podcast Dicono di te;
è uscita la seconda stagione di Vita da Carlo, stavolta su Paramount+. Fra le cose più sincere e azzeccate che ha fatto Verdone negli ultimi quindici anni, con alcuni dei difetti del Verdone degli ultimi quindici anni.
Mo vediamo
Qualche altro appuntamento in questi giorni, senza pretese di esaustività:
sabato 30 settembre ultimo evento estivo di BorghettaStile, all’EUR;
parlando di alimentari, domenica 1 ottobre all’aperitivo da Vinificio c’è ospite Salumeria Malinconico di Napoli: ho già fame;
dal 2 al 4 ottobre Sky Italia festeggia 20 anni alle splendide Terme di Diocleziano: qui l’intero programma, apprezzabile che non l’abbiano fatto a Milano (come solitamente accade);
se siete metallari (e vale anche se non siete più praticanti), il 4 ottobre all’Orion di Ciampino ci sono i Blind Guardian 🤘;
venerdì 6 ottobre all’Alcazar c’è il dj-set di CIAO. Discoteca Italiana: uno dei più divertenti che che mi sia capitato di ascoltare ultimamente.
Ottobrata here we come!