Ciao a tutti e a tutte,
benvenuti a questo primo nostro appuntamento a Quintiliani! Grazie di cuore a chi si è già iscritto e a chi sceglierà di leggere e condividere questa newsletter.
Oggi (oltre a essere il compleanno di mio padre: auguri papà) è il Natale di Roma. Dal 21 aprile del 753 a.C. ne è passata di storia e di acqua nel Tevere.
Ho scelto questo giorno simbolico per far partire Quintiliani semplicemente perché avevo dato la scadenza a un desiderio che sentivo da anni ma che poi puntualmente reprimevo in preda alle manie di perfezionismo. Se siete qua, è perché alla fine ho capito che in fondo è meglio fare che pensare troppo a come fare. Fatemi sapere che ve ne pare della newsletter: scrivetelo nei commenti su Substack, oppure rispondendo alla mail o ancora in dm su Instagram.
E vi ricordo che come da tradizione oggi riapre il Roseto comunale ai piedi dell’Aventino, se avete voglia di romanticismo o semplicemente state in fissa per la botanica.
Una cosa bella che non avevo mai fatto
A Roma, si sa, capita di passare davanti a palazzi che racchiudono musei, locali, situazioni o altri tesori di cui si ignora l’esistenza.
A Roma, ancora più spesso succede di dare per scontati i luoghi e di pensare “ma sì, prima o poi ci andrò”.
Ci ho messo 10 anni per andare a visitare i Musei Vaticani (sfruttando come tanti una pandemia mondiale). Ce ne ho messi quasi 13 per andare per la prima volta al Sacher.
Come saprete, il Nuovo Sacher è il cinema di Nanni Moretti, dove i film li sceglie Nanni Moretti e dove capita spesso di beccare Nanni Moretti. Ho già detto Nanni Moretti?
Proprio come il suo dolce preferito che ha dato il nome al cinema (e alla sua casa di produzione e distribuzione), a me Nanni Moretti piace in porzioni controllate. Ieri sera sono stato alla presentazione del suo ultimo film “Il Sol dell’Avvenire” e, oltre all’emozione per aver respirato la stessa aria di Kasia Smutniak, devo dire che è davvero bello. Il film, il cinema, ma pure Nanni Moretti presente in sala.
“Il Sol dell’Avvenire” sarà al Sacher almeno fino al 26 aprile, intanto oggi trovate Moretti in altri cinema della città a presentarlo.
N.B.: Nel film c’è anche Valentina Romani, a ricordarci che non si esce vivi da Mare Fuori.
A Roma la primavera è in autunno
Se oggi per lavoro mi occupo di social e digital, è perché 10 anni fa qualcuno mi ha dato fiducia. Nello specifico, Claudia Gianvenuti di Spring Attitude (e di Drink Kong, ma anche di L-Ektrica) che mi chiamò nel team comunicazione del festival dopo che mi ero accollato con un live-tweeting su tutti gli artisti in cartellone.
Proprio ieri Spring Attitude ha annunciato i primi 11 nomi della line-up. Anche quest’anno - come avviene dal 2018, in barba al proprio nome - il festival sarà in autunno (23 e 24 settembre) e per il secondo anno di fila si svolgerà agli studi di Cinecittà.
Solo la location varrebbe il prezzo del biglietto: se poi avranno risolto il tema “file ai bar e per mangiare”, il festival sarà davvero un’esperienza imperdibile. Di quelle che a Roma vorremmo molto, molto più spesso.
Fra gli artisti che non vedo l’ora di ascoltare: l’icona Peggy Gou, il sempre sontuoso Christian Löffler, i Verdena con un impianto certamente migliore di quello dell’ultimo live al Palazzo dello Sport. Ma poi anche la talentuosissima Bluem (artista sarda di stanza a Londra), gli scalmanati Fuera che ho visto di recente a una serata di Indiepanchine al nuovo Init, con un tasso di umidità al 95%.
E soprattutto gli Acid Arab. Già il nome dice tutto: un viaggio nella musica orientale, ma a ritmo di cassa dritta. Qui potete farvi un’idea migliore 👇
Stati Uniti del Mediterraneo (a Roma)
Parlando di Acid Arab, vi segnalo che da qualche tempo c’è un nuovo party in città che si muove su quelle coordinate: Club Casbah.
Nato dall’incontro fra RDSNT e Lorenzo BITW (se volete conoscerlo meglio, qui una mia intervista di qualche anno fa), Club Casbah fa ballare con tutte le musiche del Mediterraneo, dal Nord Africa al Medio Oriente, passando per Franco Battiato. Chi mi conosce sa che sono un convinto europeista, ma anche che il mio vero sogno politico sono gli Stati Uniti del Mediterraneo (e la regione Valle d’Itria): abbiamo già la colonna sonora.
Il prossimo appuntamento è sabato 29 aprile al Frissón, per una volta in pieno centro. Se non ci siete mai stati, è anche la scusa per visitare uno dei posti più intriganti aperti a Roma negli ultimi anni.
Radiation³
Nell’anno e mezzo in cui ho abitato al Pigneto, avevo preso una (mal)sana abitudine: ogni volta che uscivo a fare la spesa finivo per passare da Radiation Records - nella sede vecchia di Circonvallazione Casilina - a fare incetta di cd e vinili. Bene per le mie orecchie, meno per le mie finanze.
La buona notizia è che Radiation Records non solo è sopravvissuto alla morìa dei negozi di dischi, ma addirittura sta per aprire una terza sede. Dopo quelle al Pigneto e a Monti, ora tocca a Trastevere, in via di San Francesco a Ripa!
Sulla rinascita di Trastevere come punto di riferimento per la musica è uscito oggi un bell’articolo del sempre ottimo Giulio Pecci. Lo trovate su Zero.
Ma famme magnà
La scorsa domenica ho provato un ottimo ristorante (e tea room) a corso Trieste. Si chiama Teig e fa cucina mittel- e nord-europea. Pezzi forti? I waffeln salati e le frittelle, ma anche una bella carta dei vini francofila. Ci tornerò quando mi verrà nostalgia del mio periodo a Bruxelles.
Brucio è una delle mie nuove pizzerie napoletane preferite in città. Ora ha aperto anche a Testaccio (dalle parti del Maritozzaro, oltre Tevere).
In Prati - unica zona di Roma dove usare la preposizione “in”, come a Milano - c’è un posto che cucina hamburger con la cottura sottovuoto: CULT. Mi è piaciuto? Sì. Ci tornerei? Sì. Prenderà il posto di Knick Knack Yoda nel mio cuore? Impossibile.
3 mostre non casuali
Il treno è sempre il treno, diceva giustamente Renato Pozzetto. Fino al 21 maggio a Villa Medici c’è una mostra dedicata all’Orient Express, al mito del treno e dei suoi itinerari. Andrò a vederla il prossimo fine settimana: promette bene. E poi per tornare a Villa Medici ogni scusa è buona;
Disturbatore televisivo, invasore di campo, ma anche attivista radicale, scrittore e pittore: Cavallo Pazzo è stato un personaggio pazzesco della Roma del Novecento. Fino al 7 maggio al WeGil a Trastevere 33 scatti ne raccontano gesta più o meno note. Ed è gratis.
La Sapienza conta decine di musei. Fino al 6 maggio al MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea (per chi di voi ci ha studiato: è tipo dietro al Rettorato) si può scoprire Gino Galli, allievo prediletto del futurista Giacomo Balla. Anche questa è a ingresso libero. Se volete saperne di più su come essere omosessuali e tossicodipendenti nel periodo fascista e tutto sommato essere apprezzati dal regime, qui potreste avere alcune risposte. Restano però decine di domande e misteri. E di riferimenti fallici.
Mo vediamo
Un po’ di appuntamenti da qui a fine mese, senza pretese di esaustività:
stasera 21 aprile c’è la preview del Dancity di Foligno a EXP (aka sotto al Palazzo delle Esposizioni);
domani c’è la festa di primavera del Mercato di Testaccio: un buon momento per provare le polpette di allesso di Mordi & Vai;
sempre sabato 22 c’è Francesco Costa all’Auditorium Parco della Musica;
ancora questo fine settimana c’è il Vintage Market a Piazza Ragusa; Indiepanchine porta un po’ di artisti (tra cui Beatrice Grannò, attrice nella seconda stagione di The White Lotus);
il 25 aprile riapre Eur Social Park e inizia la stagione estiva di Borgo della Mistica;
per un 25 aprile di lotta e di Pigneto;
mi devo ricordare di tornare a fare aperitivo da Fischio;
il 30 aprile c’è Spaghetti Unplugged (consentitemi l’autopromozione).
Per oggi è tutto, buon Natale di Roma e alla prossima!
Bella assai amico mio
daje fortissimo