L'estate romana non ha mai abdicato
Il 31 d'agosto c'è una newsletter che esce e un'estate che muore (semicit.)
Ciao a tutte e a tutti,
eccoci con un nuovo appuntamento a Quintiliani 🚇
La sentite anche voi la malinconia in purezza che è arrivata con i primi temporali e il ritorno al lavoro e allo studio?
Io per natura mi ci crogiolo col solito spirito agrodolce e, dopo alcune settimane pugliesi che meriterebbero una newsletter a parte (e chissà che non arriverà…), sono pronto a immergermi nuovamente fra le strade di Roma alla ricerca di cose da provare e da consigliarvi.
Il 26 settembre saranno passati 13 anni da quando mi sono trasferito nella Capitale, e se già di per sé settembre è il vero Capodanno, l’arrivo di questo personalissimo anniversario mi ricorda ogni volta del tempo che passa e del tempo che arriva. E in fondo non è poi così male.
Ripartiamo.
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E la chiamano estate
Com’è stata allora questa benedetta estate romana?
Mi piacerebbe dirvi che è stata l’estate più fica da anni a questa parte, ma è inutile prenderci in giro e farvi venire la FOMO fuori tempo massimo. È vero che siamo definitivamente tornati ai livelli di mondanità pre-pandemici ma, al di là delle temperature che diventano sempre più terrificanti (e senza aria condizionata a casa è dura), mi è sembrata un’estate col pilota automatico. Tutto molto bello, ma niente per cui strapparsi le vesti.
Per carità,
ci sono stati decine di grandi eventi, dai concerti negli stadi (Tiziano ❤️) alla Formula E, con l’apice nel concerto last minute di Travis Scott al Circo Massimo;
sono spuntati posti nuovi, fra gli innumerevoli chioschetti dove cercare frescura la sera e situazioni più pettinate (chi ha detto Balagan?);
continuano a regnare le arene cinematografiche all’aperto, e alla fine resta un’emozione non da poco vedere Sorrentino a piazza San Cosimato o ricordare Andrea Purgatori con “Il muro di gomma” proiettato nei giardini di Santa Croce in Gerusalemme;
alla Casa del Jazz c’è stata una delle poche ventate di aria fresca musicale con la rassegna “New Waves” e con altri concerti di respiro internazionale;
sono successe cose del tutto inaspettate, tipo il ritorno degli eventi al Torrione Prenestino, il passaggio a Roma di band che non avrei mai immaginato che sarebbero ritornate da queste parti come i La Femme o ancora perle insperate tipo Tash Sultana alla Cavea,
ma anche laddove sono arrivate robe GROSSE come il ritorno degli Arctic Monkeys, è toccato sempre convivere con le insormontabili difficoltà logistiche di un parcheggio a Capannelle e con quella sensazione che ti ricorda sempre che a Roma mancano gli spazi che in altri capitali europee rappresentano lo standard. Se poi ci si mettono pure i capisaldi che latitano, come le aperture a singhiozzo di Villa Ada…
Cosa mi porto dietro di quest’estate romana?
La soddisfazione personale per la festa dei 10 anni di Spaghetti Unplugged, la bellezza di ritrovarsi sotto palco davanti a pezzi di cuore come i Baustelle o i Kokoroko, il gusto di sorprendersi ancora a un evento dalle potenzialità giganti come Videocittà (ma d’altronde se organizzi qualcosa al Gazometro mi hai già conquistato in partenza)… e quella piacevole sensazione di non fare niente anche quando, volendo, da fare ci sarebbe. Non è forse anche questo un elemento chiave della romanità (innata o acquisita che sia)?
Spero invece che tanti fra voi abbiano gustato a pieno questa estate - soprattutto chi vive a Roma da poco - e che la mia sia solo una patina di déja-vu dettata dall’essere uscito troppe volte la sera in questi anni.
Cose da fare 👇
Short Theatre (3-17/09)
Torna uno di quei festival di cui possiamo davvero vantarci: teatro, arti performative e visive ma non solo.
Si parte domenica 3 settembre: qui tutto il programma. Ideale per uscire dal seminato.
Francesco Pacifico presenta il suo nuovo libro al Monk (6/09)
La prima volta che ho sentito parlare di Francesco Pacifico è stato quando uscì il primo disco dei Cani (sempre sia lodato 🙏) e qualcuno mi disse che i testi a Niccolò Contessa in realtà glieli scriveva Pacifico. Io ero certo che si riferisse a Pacifico il cantante, quindi vi lascio immaginare come stavamo messi quella sera.
Al netto di voci strampalate da notti alticce, poi alcuni romanzi di Francesco Pacifico li ho letti e apprezzati: il 5 settembre esce una sua nuova opera, “Il capo”, e mercoledì 6 la presenta al Monk. Direi che si va.
Unplugged in Monti ma a Ostiense (7/09)
La quantità di concerti belli che ho visto a Roma grazie ad Unplugged in Monti è sconfinata, da The Tallest Man on Earth ai Mercury Rev.
Per il primo appuntamento della nuova stagione, giovedì 7 settembre a Industrie Fluviali arriva l’ex voce dei Cardigans Nina Persson insieme allo scozzese James Yorkston.
Su Zero Matteo Quinzi ve lo spiega bene.
A bordo! (7-10/09)
Il festival di Mediterranea Saving Humans arriva alla Città dell’Altra Economia dal 7 al 10 settembre.
Avrebbe senso andarci a prescindere per sostenere ciò che fanno nel Mediterraneo, ma fra gli eventi in programma ci sono anche Giorgio Poi in duo, Laila Al Habash, I Hate My Village, il dj-set di Borghetta Stile e tantissime altre cose quindi direi di non trovare scuse.
Jeff Mills goes afrobeat again (12/09)
“Tomorrow Comes The Harvest” è stato il disco con cui il capostipite della techno di Detroit Jeff Mills e il re dei ritmi afrobeat Tony Allen hanno unito le rispettive genialità. Ricordo con emozione il loro concerto insieme all’Auditorium per Romaeuropa Festival nel 2017, anche per le sue imperfezioni.
A 6 anni di distanza da quel concerto purtroppo Tony Allen non è più fra noi, ma Jeff Mills torna di nuovo all’Auditorium, sempre per Romaeuropa Festival, e lo fa insieme a Jean-Phi Dary e Prabhu Edouard per ridare vita a quel connubio sonoro. Sono rimasti pochi biglietti, io ve l’ho detto.
P.S.: nel 2015 ho avuto l’onore di intervistare Tony Allen. Il sito su cui uscì quell’intervista oggi non esiste più, ma proverò a recuperarla e a riproporvela.
Libri da leggere senza l’ombrellone 📚
Gianfranco Calligarich, L’estate in città: per me ormai è un classico, contiene le descrizioni più belle di Roma che abbia mai letto.
Andrea Lucarini, La fine dei ventenni: il libro di esordio di un fedele compagno di concerti romani, se avete superato i trent’anni può far male.
Daniele Rielli, Il fuoco invisibile: quest’estate nel Salento la quantità di ulivi che ho visto “bruciati” dalla xylella mi ha scioccato. Una delle mie penne preferite racconta perché è successo (e lo fa in modo sopraffino).
Mo vediamo
Altri appuntamenti in questi giorni, senza pretese di esaustività:
stasera 31 agosto a Villa Ada c’è Giovedissimo, lo spin-off di Borghetta Stile. Brit-pop e derivati e fratm Alessandro Belli in consolle;
sempre stasera 31 agosto, stesse coordinate sonore ma al Monk con Lino e Nicola del Fish’n’Chips, alla cui storia dedicherò una newsletter speciale prossimamente;
questa estate pugliese mi ha riacceso l’amore per il reggae (eh già, succede), quindi domani venerdì 1° settembre si potrebbe buttarla in caciara e andare al Casilino Sky Park a sentire Alborosie;
visto che tornerò a Napoli per la seconda volta in tre mesi, sabato 2 settembre ci starebbe bene un bell’antipasto con il dj-set di Napoli Segreta al Magick Bar;
in alternativa, sabato 2 settembre al Forte Antenne si balla con Jeremy Underground: house music fatta bene dalla Francia;
se volete onorare le mie origini (e riuscite a trovare i biglietti su Fansale), venerdì e sabato c’è ancora Checco Zalone all’Auditorium Parco della Musica;
giovedì 7 a Parco Appio suona Ginevra, ed è gratis;
segnatevi la data di martedì 12 settembre perché riaprono le porte del Baronato Quattro Bellezze.
Siamo carichi: ci sentiamo prestissimo!
Mi stavo proprio chiedendo dove fosse finita Quintiliani. Ben tornato in città 🤍